Opificio Nuove Trame: Laboratorio intensivo di danza contemporanea a gennaio e febbraio 2013

Coreografia d'Arte 2009 I° edizione, Spazio Tadini, Federicapaola Capecchi su Giovanni Cerri, Naked
Coreografia d’Arte 2009 I° edizione, Spazio Tadini, Federicapaola Capecchi su Giovanni Cerri, Naked

Danza contemporanea a Milano: anticipazioni 2013

Dal 9 al 13 gennaio 2013 e dal 20 al 24 febbraio 2013, dalle 10:30 alle 17:30, si terrà un laboratorio intensivo all’interno del quale si affronteranno: danza contemporanea, teatrodanza, physical theatre. Con Federicapaola Capecchi, Elena Molon e due membri della compagnia OpificioTrame.

Il Laboratorio, preludio di un progetto corposo e articolato che comprenderà anche il teatro, la musica, la fotografia, l’architettura e molto altro, e che si svilupperà in più annualità, è anche finalizzato ad un riassetto generale della compagnia OpificioTrame.

Partiamo dalla danza contemporanea, dalla tecnica per portarci gradualmente a vederla diversamente da come forse siamo ancora abituati: pronta e assolutamente utile per addentrarci in quello che viene chiamato physical theatre (teatro fisico o teatro di movimento). Che vede nel Teatro un luogo ideale dove miscelare generi e linguaggi innovativi alla ricerca di significati chiari e al tempo stesso stimolanti, curiosi. Che si propone di affrontare rischi fisici ed estetici al fine di abbattere le barriere tra danza, teatro e altri lunguaggi, comunicando in maniera chiara e non pretenziosa affinché la danza possa arrivare al maggior numero di perone possibili, sia un’arte accessibile e non più elitaria, metta in scena il quotidiano, tematiche attuali e comprensibili, come il rapporto tra uomo e donna, tra gli esseri umani e lo slittamento dei ruoli nella società contemporanea.

OpificioTrame Milano Danza corsi e workshop, Elisa Garbarini, danzatrice
Artista in Saldo, edizione 2009, Elisa Garbarini, danzatrice

Con Spazio Tadini cerchiamo e perseguiamo una reale comunicazione tra le arti ed una reale ricerca di nuove forme e linguaggi. Che come ogni linguaggio d’innovazione si produce anche attraverso la fusione di più mezzi, ad esempio indagando come codici diversi possano interagire per creare suggestioni e significati alternativi, o collaborando con artisti e professionisti di ambiti differenti per coinvolgere contemporaneamente arte, danza, musica, cinema e architettura. Il corpo del danzatore o dell’attore si trova quindi immerso in un contesto che cambia, frammentato dal computer, schiacciato in spazi angusti o dilatato in location aperte, smontato e rimontato in gesti, sezioni, coadiuvato dalla voce, dal suono, dagli oggetti più improbabili o comuni. Lavorare mediante il Physical Theatre significa non aver paura di esplorare e superare i propri limiti, eventualmente rischiare attraverso la messa in dubbio dell’efficacia dei codici finora utilizzati, ma anche poter ampliare il bagaglio di conoscenze del danzatore o dell’attore appropriandosi di una serie di strumenti quali una maggiore espressività facciale, o la voce, o lo sfruttamento di ambienti insoliti.

L’obiettivo durante il Laboratorio, usando la tecnica, è di conoscere e praticare la danza contemporanea al servizio del corpo. Gravità, peso, dinamica, spazio, tempo, e come si muove il corpo in queste maglie o come esse muovo il corpo. Fino a che punto, come o perché il corpo può rimanere “imbrigliato” nella tecnica. Lavoreremo anche su esercizi e sequenze precise, e solo una volta analizzate e comprese ci permetteremo di “trasformarle in danza”.

Video Dance Installation Raft of Medusa by Lutz Gregor and Federicapaola Capecchi
Video Dance Installation by Lutz Gregor and Federicapaola Capecchi
Performance video made for choreography of Federicapaola Capecchi in Choreographic Collisions part 2, Biennale Internazionale di Danza Contemporanea di Venezia, 2008

Il Laboratorio propone tre temi principali che si intrecciano nel corso del processo: il corpo in movimento, il carattere e gli strumenti della performance. Fiducia e sentirsi a proprio agio sono motori di ricerca e di creazione. Affinare la percezione del proprio corpo e dell’ambiente in cui agisce come fonte d’ispirazione, svegliare o affinare la capacità di rischio e il piacere della sperimentazione del movimento, usare il corpo pienamente, sono l’obiettivo. L’importante è l’autenticità del movimento, danzato o non, la sua espressione, il suo carattere, tutti strumenti necessari per individuare e sviluppare un proprio vocabolario, linguaggio e un proprio stile. Molte del lavoro ruota attorno alla consapevolezza delle proprie prestazioni/capacità. Le proposte sono costruite anche in modo tale che i partecipanti si esibiscano gli uni per gli altri. Guardare l’altro, lo sviluppo di una sensibilità, l’ascolto per i nostri corpi, sia come esecutore che come un osservatore, sarà fondamentale.

Si affronteranno strumenti pratici e teorici di lavoro sul corpo, studio e approfondimento. Potenziamento e affinamento della coscienza corporea, considerando anche alcuni elementi che definiscono la realtà circostante: spazio, musica/silenzio, la presenza di un gruppo. Energia, ritmo, tempo, movimento, uso dello spazio. Il peso e l’assenza del peso nel corpo, attraverso il movimento e la manipolazione di esso e del suo centro. L’importanza di alcuni principi della cinetica e della biomeccanica, il supporto esterno, il rapporto col suolo, il ritardo, l’anticipo, l’attrito, l’ondulazione e l’oscillazione. Uso e distribuzione del peso e della gestione funzionale dello scheletro in movimento fino al contact.

OpificioTrame Milano Danza, spettacolo Resistenze, Spazio Tadini 2009
OpificioTrame, spettacolo Resistenze, Spazio Tadini 2009

Lo sviluppo di questi elementi in più direzioni, l’incontro tra immaginazione e corpo nella creazione di forme e movimenti; la presenza di altre persone, di uno spazio concreto, una scena e di tutti quegli elementi che chiamiamo esterni e che, insieme, compongono il racconto agli occhi del pubblico. La complementarietà delle dimensioni consente di fare tesoro del carattere misterioso e personale della danza contemporanea, salvaguardando l’espressività e la comunicatività, caratteristiche peculiari del teatrodanza. Durante il Laboratorio si farà un excursus, anche teorico, in una delle più interessanti ed innovative manifestazioni artistiche della cultura europea contemporanea: il teatrodanza.

Il Laboratorio è rivolto a danzatori, attori e performers con una discreta e buona base di danza e movimento. – Informazioni e iscrizioni: tel +39 02 26 82 97 49; opificionuovetrame@opificiotrame.org; federicapaola@spaziotadini.it

Termine iscrizioni per gennaio: 3 gennaio – Termine iscrizioni per febbraio: 15 febbraio

 

 

federicapaola capecchi Pagina Il corpo VivoFedericapaola Capecchi
Coreografa e Danzatrice ha debuttato a giugno 2008 all’interno del 6° Festival Internazionale di Danza Contemporanea della Biennale di Venezia (Direzione artistica di Ismael Ivo), con una creazione originale sul tema “Beauty. Art is beautiful!”, all’interno della piattaforma “giovani coreografi italiani”, frutto del progetto Choreographic Collision Part 1 e 2. Inizia studiando danza classica presso la Scuola Aurelio Millos e poi alla C.S.C di Milano, oggi SPID, con Elisabeth Kahan e David Sutherland. È con un Residenziale di Adriana Borriello presso il Teatro Elfo di Milano il suo primo incontro con la danza contemporanea. Prosegue in questa direzione studiando con Susanna Beltrami, Brigitte Hyon, Dominique Dupuy, Franco Reffo, Michele Abbondanza e Antonella Bertoni. Il ’96 è un anno importante, nel quale incontra sia la danza butoh, che il teatrodanza. Per la danza butoh studia e lavora con Kayo e Yukio Mikami, partecipando anche alla produzione internazionale “Luna di Terra” al Teatro Franco Parenti di Milano. Incontra inoltre il maestro Kazuo Ohno e il figlio Yoshito Ohno, al Teatro Comunale di Ferrara. Ma è l’incontro con il teatrodanza che segna il suo percorso formativo e di ricerca. In questo senso importanti per il suo percorso artistico sono i seminari e i corsi di aggiornamento di Michele Abbondanza e Antonella Bertoni, Felix Ruckert, Raffaella Giordano e Giorgio Rossi. Nel tempo si dedica assiduamente allo studio e alla pratica della contact improvisation rinterpretandola ed elaborandola in un proprio codice coreografico. Su tutto, danza, parole, gesti cerca un linguaggio vissuto, che arriva dal corpo e vi respira, senza automatismi né artifici tecnicistici. Dopo una felice esperienza con Marco Baliani nel progetto “Le Antigoni della Terra” a Bologna, decide di completare il suo percorso artistico approfondendo anche la formazione attorale, frequentando per diversi anni la scuola di teatro di Opus Personae a Milano, “Progetto Novecento” di M. Pernich e della Regione Lombardia e laboratori intensivi sul lavoro attorale con Danio Manfredini. La sua ricerca e curiosità la spingono costantemente a confrontarsi ed approcciare nuove e diverse esperienze, come la danza africana, tradizionale e di espressione, il bharatanatyam, l’afro-contemporaneo, e a seguire corsi di aggiornamento di drammaturgia e scrittura scenica parallelamente a quelli di danza contemporanea. Nel 2006 è invitata al Festival Internazionale di Gorazde “Prijateljstva”, Bosnia Erzegovina, con lo spettacolo “Hybris” del quale cura lo studio del movimento e le coreografie. Nel 2005 fonda con Riccardo Walchhutter, drammaturgo-scrittore, la compagnia OpificioTrame. Con questa, in collaborazione con Medici Senza Frontiere e Mani Tese, realizza lo spettacolo “Bambini non tirate gli estintori ai carabinieri” in replica dal 2003, poi lo spettacolo “Sotto Pelle”, “L’unico pensiero che mi occorre”, nel 2006, lo spettacolo “Resistenze”, la cui coreografia le vale la selezione per la prima parte di Choreographic Collision, progetto di ricerca coreografica di Viviana Palucci e Manola Bettio di FNASD e Biennale Internazionale della Danza Contemporanea di Venezia. In questa occasione approfondisce il lavoro di coreografa e di danzatrice contemporanea con Ismael Ivo, Jacopo Godani, Ted Stoffer, Reinhild Hoffann e Mi Na Yoo. A giugno 2009 debutta con lo spettacolo “E ancora” ispirato all’opera d’arte Fiaba di Emilio Tadini, primo lavoro del progetto Coreografia d’Arte di cui è Federicapaola Capecchi è ideatrice insieme a Francesco Tadini. Nel luglio 2009 è invitata con la sua compagnia al PlayArezzo Festival. Novembre 2009 (26>29) vede l’anteprima del Festival Coreografia D’Arte; la seconda edizione di Coreografia d’Arte avviene dal 2 al 5 dicembre 2010 in partnership con Midanza 2010, la III° edizione si è svolta dal 24 al 30 novembre 2012.  Il 29 novembre 2011 è iniziato il progetto Spazio, corpo e potere: ciclo di interviste dal vivo e spettacoli, di cui è ideatrice, insieme a Francesco Tadini, e organizzatrice. Attualmente lavora a due nuove produzioni.
Federicapaola Capecchi si è unita ufficialmente al progetto culturale di Francesco Tadini e Melina Scalise, divenendo socia, responsabile della sezione danza-teatro-musica, nel 2010, ma con loro porta avanti una proficua collaborazione artistica già dal 2008, attivando un lavoro di ricerca, qualità, accessibilità e valorizzazione della danza, del teatrodanza, del teatro e della scena.
É anche giornalista pubblicista. Ha lavorato per La Stampa (Vivere Milano, esperimento Mirò), Adv Express. Oggi è responsabile della pagina Danza del magazine Milano Arte Expo MAE International Art Events.

Elena MolonElena Molon
Elena Molon completa la sua formazione di danzatrice e insegnante di danza classica sotto la guida di Mariaberica Dalla Vecchia, segretaria dell’Associazione dei Docenti dell’Academie PRINCESSE GRACE di Montecarlo. Si perfeziona appropriandosi della tecnica Balanchine, attraverso specifici seminari per danzatori e insegnanti tenuti da Suki Schorer, ballerina e assistente, erede del grande maestro, e attraverso aggiornamenti con altri insegnanti, tra cui Rossella Rossi, danzatrice presso il Teatro dell’Opera di Dresda, Christine Sturnik, danzatrice per Bejart, Wayne Byrne, per citare alcuni suoi maestri. Amplia la sua qualifica come danzatrice di danza contemporanea con la frequenza dell’Accademia M,A,&S di Milano.
Continua a tenersi aggiornata attraverso seminari e studio di repertorio con vari maestri e coreografi sia in Italia che all’estero, da Yuval Pick, a DV8 a Jasmin Vardimon, a Diane Madden, a David Hernandez, a Susanne Linke, Mathilde Monnier, Emio Greco, Jeremy Nelson, Mariah Maloney, Inaki Azpillaga, Ariella Vidach, Abbondanza-Bertoni, e molti altri. Completa la sua formazione conseguendo il diploma di laurea in educatore psicomotorio per bambini in età pre-scolare e scolare, e il diploma di musica in teoria e solfeggio, nonché continuando a suonare il pianoforte dall’età di 5 anni. Nel 2005 riceve il Diploma Nazionale di insegnante di danza classica II livello dal Centro Sportivo Educativo Nazionale. Attualmente si occupa con notevole interesse di assistenza alla coreografia, direzione di scena e della tecnica e assistenza alla regia.
Ha da poco terminato la sua collaborazione come Ballet Mistress/Rehearsal Director per la compagnia olandese DansgroepAmsterdam. In Italia lavora da anni per Ariella Vidach, tiene classi presso il DID STUDIO di Milano, insegna presso la Scuola Civica di Musica di Desio (MI), presso OpificioTrame di Milano, e collabora con stage e seminari con molte scuole del nord Italia. È inoltre guest teacher presso la Compagnia dello Staadttheatre di Bielefeld (Germania) e ha collaborando con il Teatro alla Scala nell’opera Peter Grimes. Come Assistente alla Coreografia e Rehearsals Director collabora anche con LEGITIMATE BODIES (Irlanda), con il coreografo olandese Arno Schuitemaker e in passato con la Compagnia EGRIBIANCODANZA di Torino. Come tale ha collaborato anche con la Wisconsin Central School of Ballet’s Youth Company. Come danzatrice: “Peter Grimes” per il Teatro La Scala, “Il silenzio di Orfeo”per Comune di Pavia come Associazione Liliss, “LOWMotion”, “150”, “Indepen-dance”, “Angolazioni Future”, “Rissa in Galleria”, “SoS.ta” per Ariella Vidach, “Cuando Calienda el sol” per Davide Montagna, “Se ne andò la città” per Ars Movendi di Roma; “Danzando Piazzola” con il New Art Ensemble; “Schegge di Mediterraneo” per il Carlo Felice di Genova; “Quattro Stagioni” e “In Vino Veritas” per Thierry Parmantier; “Le Sacre du Printemps” di Susanna Beltrami, per il teatro Franco Parenti di Milano, “Untitled”, “Ognun s’Allegri Ognun s’Innamori”, “ Don Giovanni” per il Centro Sperimentale Della Danza e Del Teatro Gestuale di Rovigo e in molte produzioni in Veneto. Ha danzato per le stagioni liriche del Teatro Filarmonico di Verona. Nel 2010 è stata selezionata per due progetti regionali triennali di produzione per giovani artisti contemporanei, NAO e TECARTECO, nei quali, oltre al concorrere con un progetto in sinergia con altri colleghi, ha il compito di supervisionare il progresso dei lavori. Parallelamente al ruolo di danzatrice, porta avanti la sua attività di insegnante, che è molto vasta e articolata, rivolgendosi a tutte le età e a tutti i livelli, con particolare predisposizione per la formazione professionale degli allievi. L’attività di insegnante è un punto cardine del suo lavoro, che beneficia della sua esperienza diversificata all’interno delle Compagnie. Questa le ha permesso di elaborare come far convogliare molteplici informazioni provenienti dai linguaggi della danza contemporanea in una sintesi funzionale alla formazione del danzatore versatile, rendendolo capace di far uscire le sue potenzialità e superare i suoi limiti.

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